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Renault Clio

Macchina straniera in terra straniera

da Sara

Rimanere appiedati in mezzo al nulla in Nuova Zelanda e uscirne vincitori

Finalmente ecco a voi la terza parte della saga “Torzeando in Nuova Zelanda”! Se non avete letto gli articoli precedenti, trovate qui  il primo e qui il secondo episodio. Saliamo in macchina e partiamo!

Come raccontatovi precedentemente, ho iniziato a lavorare come cameriera nel ristorante italiano “Alpino” di Cambridge. Avendo quindi la sicurezza di un lavoro e alcuni risparmi portati dall’Italia, ho deciso di comprarmi una macchina. I mezzi pubblici non sono affatto frequenti in Nuova Zelanda anche perché la popolazione totale si aggira attorno ai 4,5 milioni di persone di cui 1,5 milioni ad Auckland! Non c’è la ferrovia per spostarsi, poiché è adibita al trasporto merci o alle tre linee dedicate ai tour panoramici; inoltre gli autobus passano raramente durante il giorno e costano parecchio. Per di più l’autunno con la pioggia è alle porte e la bicicletta non è l’ideale: ecco dunque che ho comprato Marisa, la mia “renaultina Clio” 1.400 benzina 16 valvole, blu fiammante e cambio automatico!

Macchina Renault Clio blu

Marisa!

Ero così entusiasta di aver comprato la macchina da non accorgermi che il finestrino elettrico del guidatore non funzionava, i sedili non si potevano regolare, il tergicristallo posteriore era rotto e la fodera del tetto stava drasticamente crollando.

Tuttavia ero fiera di me e del mio acquisto

Ho approfittato subito dei miei due giorni di riposo per andarmene a Rotorua, fare una passeggiata attorno al lago, visitare il villaggio maori, prendere la “Gondola” e godermi il panorama con una cena a buffet e infine farmi un pacchetto relax in un centro benessere, visto che questa cittadina è famosa per essere una zona geotermica e un centro termale.

Lago di Rotorua in Nuova Zelanda

Idrovolanti sul lago di Rotorua

Sapete poi cos’altro ho fatto?? Lo zorbing! Consiste nel mettersi in una sfera di plastica enorme e rotolarsi giù da una collina. Una dritta!! Mi sono proprio divertita!

Zorbing a Rotorua in Nuova Zelanda

Zorbing!

Marisa è l’unione di Mari-ana e Sa-ra

Mariana è l’amica argentina conosciuta quando ho potato la vigna a Warkworth, ricordate? Assieme a lei, ho fatto un po’ di gite ed ecco perché ho deciso di dare questo nome alla nostra compagna di avventure!

Dopo due mesi trascorsi da Karla e Simon, non ho più voluto approfittare della loro ospitalità, per cui io e Mariana ci siamo trasferite in un motel poco fuori Cambridge, dividendo la stanza e le spese. Cucina e bagni erano in comune, come in una specie di campeggio. Mariana ha trovato lavoro nella raccolta dei kiwi ed io continuavo a far la cameriera. Quando entrambe avevamo il giorno libero, ci concedevamo una gita fuori porta e così siamo andate assieme a Raglan, Waihi e…Whangamata! Karla ci ha concesso per Pasqua di trascorrere i 3 giorni di vacanza nella casa di famiglia al mare.

Entusiaste, io e Mari prendiamo armi e bagagli e ci mettiamo per strada. Tempo 40 minuti (su 2 ore di viaggio) e Marisa borbotta…si accende la spia dell’olio…muore. Mi metto sul ciglio della strada e mangio il panino che ci siam portate da casa per consolarmi: venerdì di Pasqua, in Nuova Zelanda (dove già non c’è un gran numero di persone!), “chissà dove”. Ringraziando il Cielo, al momento dell’acquisto della str…a di Marisa, ho avuto l’accortezza di fare l’assicurazione casco per cui ho chiamato il soccorso stradale.

Dopo mezz’ora è arrivato un camioncino sgangherato, guidato da un tizio altrettanto sgangherato che non so come ha fatto a far ripartire la macchina e a farci arrivare all’officina. Essendo una maledettissima autovettura europea, l’esperienza del meccanico non era tale da capire quale fosse il problema, per cui doveva aspettare la riapertura del garage con l’ausilio di un super tecnico e di un super apparecchio per controllare la centralina.

Dopo 3 ore e molte imprecazioni

il signore si è così impietosito che ci ha dato una macchina sostitutiva, gratuitamente.

Abbiamo potuto continuare il nostro viaggio ed arrivare finalmente alla casetta al mare…sotto la pioggia ovviamente!! In tre giorni il tempo è stato poco clemente, ma la sfiga ha retto benissimo! Ma si, ce la siamo goduta lo stesso! Siamo andate in spiaggia a camminare con un bellissimo arcobaleno al tramonto, ci siam messe a giocare a carte bevendo birra e cucinando prelibatezze argentine ed italiane e abbiamo esplorato la foresta di Coromandel! Cosa volere di più? Sulla strada del ritorno, ci siamo anche fermate alla ex miniera d’oro di Karangahake dove ci sono ancora i carrelli sulle rotaie, gli edifici abbandonati e le gallerie con finestre che si affacciano sulla gola del fiume.

Ripresa Marisa, ho pagato 80 euro per resettare la centralina e controllare il motore. Mi chiedo se in Italia, a Pasqua, sarebbe successo lo stesso.

Se andate in Nuova Zelanda, vi do un consiglio: non acquistate una macchina europea!

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