Alla scoperta delle Isole Fiji con lo zaino in spalla, ospite di famiglie figiane
Le Isole Fiji hanno un ché di mitologico. Sarà perché sono agli antipodi rispetto all’Italia che si tende a fantasticarcisi sopra? Beh, non so quale idea vi siate fatti voi del Paradiso, ma io il mio l’ho trovato proprio nell’arcipelago delle Yasawas…
Partendo dalla Nuova Zelanda (qui vi ricordo come ci sono arrivata), in tre ore d’aereo, si atterra alle Isole Fiji. Già a guardarle dall’alto si capisce che si sta per toccare con mano un luogo magico.
Niente resort o pacchetti preconfezionati, bensì uno zaino con dentro tanta voglia di conoscere questa popolazione del Pacifico e comprenderne le tradizioni.
Bula!
Ovunque voi andiate, i figiani vi accoglieranno con un sorriso bianco e un forte bula, il tipico saluto. La domenica è sacra e non si lavora, bensì si va in chiesa a pregare. Potevo quindi perdermi l’occasione di assistere ad una funzione religiosa figiana?
Un’altra cerimonia tipica della tradizione delle Fiji è quella della kava.
Si tratta di preparare e bere assieme seduti in cerchio una bevanda ottenuta dalle radici di una pianta simile a quella del pepe. Se bevuto in grandi quantità questo intruglio marroncino può avere effetti narcotici ed eccitanti.
Un mare dalle infinite sfumature di azzurro, atolli ricoperti da palme, isole con montagne da scalare
Alle Isole Fiji non ci si annoia affatto, poiché non ci si stanca mai di immergersi in acqua ed esplorare il fondale marino ricco di pesci, coralli e…vita! Le mante si mettono a danzare sotto le mie pinne e quando compiono le evoluzioni in acqua sembrano proprio delle esili ballerine. Che emozione vederle per la prima volta! Sapete che la “pancia” delle mante è ciò che le rende uniche, ciò che le contraddistingue le une dalle altre?
E poi c’è tanta natura da esplorare a piedi: i percorsi consentono di arrivare a punti panoramici di inestimabile bellezza.
Le Isole Fiji si meritano il primo posto nella categoria “paradisi torzeoni”!
