I grifoni del Lago di Cornino e le vestigia della Grande Guerra
A pochi passi dalle sponde del nostro Tagliamento, il “papà” dei fiumi del Friuli Venezia Giulia e a pochi chilometri da San Daniele, sorge la Riserva Naturale del Lago di Cornino. Da parecchio tempo desideravo andare a vedere questo luogo, conosciuto per i colori quasi irreali e per la trasparenza…trasparentissima delle acque del laghetto!
Ma c’è di più. La posizione unica della riserva, tra pianura e montagna, fa sì che alcuni uccelli rapaci la scelgano per nidificare e per nutrirsi; altri rapaci decidono invece di fare un “pit-stop” riposandosi lungo la loro rotta migratoria.
I grifoni sono sicuramente i padroni di casa al Cornino e credo siano proprio loro i più fotografati dai bird-watchers!
Anche se mi aspettavo un lago ben più grande e dei sentieri più lunghi ed impegnativi per poter fare una bella scarpinata, non sono rimasta delusa dal posto soprattutto quando sono salita in cima “all’osservatorio”. Da qui si gode una spettacolare vista sul “lettone” del “Tiliment”.
La gita come poteva proseguire se non torzeando?
Senza una meta precisa e per pura casualità, sono finita sul Monte Ragogna dove c’è una piccola chiesa tutta in pietra con un particolare campanile a vela e un monumento dedicato agli alpini caduti. Guardando il panorama da quassù, si può ben capire come questo luogo sia stato strategico durante la Prima Guerra Mondiale. Grazie alla vista sulla vallata, sul ponte di Cornino e sulle Prealpi, il Monte Ragogna era parte integrante del fronte di resistenza arretrato del Tagliamento, costruito nel 1916-1917 ma mai ultimato. Ancora una volta, troviamo resti e ricordi della Grande Guerra, triste protagonista della storia del Friuli Venezia Giulia.
Dopo tanta natura e cultura, qua c’è bisogno di cibo!
Affamata, ho chiesto consiglio su dove andare a mangiare ad una vecchietta che non aspettava altro che incontrare qualcuno con cui scambiare due parole! Mi ha suggerito di andare da “Tabine” (mi son fatta ripetere il nome 5 volte) per cui ho iniziato a cercare un locale che si chiamasse così in lungo e in largo, salvo poi scoprire che il ristorante si chiama “Al Vecjo Traghet” in LOCALITÀ Tabine (comune di Villuzza di Ragogna). Beh, ragazzi… ho mangiato da Dio, cucina tipica friulana e prezzo giusto! Brava signora, ottimo consiglio!
Per smaltire un po’ il lauto pranzo, ho terminato la giornata con una camminatina al castello di Ragogna, dal quale mi sono goduta un suggestivo tramonto, facendomi abbracciare dall’anfiteatro morenico del “papà Tiliment”.
Questa gita è adatta a tutti e può essere abbinata anche alla visita di San Daniele, capitale della lingua friulana.
Se l’articolo ti è piaciuto, puoi condividerlo sui social o lasciare un commento qui sotto 🙂