Una storia tutta friulana, lunga 120 anni, che valorizza la civiltà contadina
Il nome Nonino non ha bisogno di presentazioni. I signori Benito e Giannola rappresentano la grappa in Italia e nel mondo, grazie anche all’istituzione nel 1975 del Premio Nonino. Questa coppia di imprenditori friulani assieme alle loro figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta hanno saputo elevare quella che veniva considerata “una forma tascabile di riscaldamento per i contadini del Nord Italia” – come scriveva il The New York Times nel 1997 – in una raffinatezza. Essere tra gli invitati dell’evento Premio Nonino 2018 è un grande onore per Torzeando.
Grazie. È la prima parola che esce da questa penna ancora emozionata per la giornata di sabato 27 gennaio.
Il Premio Nonino non è solo un riconoscimento autorevole a livello internazionale. È molto, molto di più. Per prima cosa è esaltazione della friulanità a cominciare dal benvenuto con i “goloseçs furlans”, golosità regionali accompagnate da altrettanto prelibati aperitivi, cocktails e long drinks sapientemente creati con i distillati Nonino.
La cerimonia si apre sulle note di “Stelutis Alpinis”, una villotta cara a noi friulani tanto che, oltre ai cori Artemia di Torviscosa (c’era anche la mia nipotina Sofia!) e Manos Blancas del Friuli, molti dei presenti si sono associati nel canto.
Si aprano gli alambicchi!
“Libiamo, libiamo ne’ lieti calici” la Grappa Nonino Cru monovitigno Ribolla Gialla! Gli alambicchi discontinui a vapore – un alambicco per ogni componente della famiglia – vengono aperti e lasciano respirare il 100% di quell’artigianalità a cui i Nonino sono fortemente legati.
Un momento commovente
Con l’intento costante di far conoscere il Friuli e i propri artisti, c’è stato lo spazio anche per un momento toccante. Al Premio Nonino 2018 si è letta “Assetto di Volo”, una poesia di Pierluigi Cappello, poeta nato a Gemona e scomparso nell’ottobre scorso.
Le assegnazioni del Premio Nonino
Le tre categorie di questo prestigioso riconoscimento – ovvero Risit d’Âur, Letteratura e Maestro del nostro tempo – vengono attribuite rispettivamente a: sette giovani bartender per il loro P(our) Project; allo scrittore, poeta e saggista albanese Ismail Kadare e al filosofo romano Giorgio Agamben.
Dopo le foto di rito, con sullo sfondo gli alambicchi in rame che sbuffano vapore, si passa alle gozzoviglie del pranzo.
Iniziano le danze!
Il signor Benito taglia con l’ascia il mega torrone dando il via ai festeggiamenti. Arrivano i ballerini del gruppo folcloristico di Tarcento che portano allegria, accompagnati da un’orchestrina che regala il meglio della musica tradizionale della nostra terra.
La giornata non vuole terminare e allora si balla con la band “Alta Tensione”, si mangiano crepes flambé e si ritrovano amici cari a Torzeando, come Marco e Roberto Felluga (qui l’intervista torzeona fatta a dicembre 2017).
Il Premio Nonino non solo è una grande festa e un avvenimento mondano, ma è soprattutto la celebrazione della cultura, delle arti tutte e dell’amore. Si, l’amore. Perché come dice – orgogliosa e con voce decisa – la signora Giannola “il Premio Nonino è un inno all’amore, alla famiglia, al nostro Friuli e alle nuove generazioni”.