La salita al castello attraverso il bosco, i palazzi cinquecenteschi e…l’acqua
Siete nella Pedemontana Occidentale ad una ventina di chilometri a nord-ovest di Pordenone. Siete circondati dal verde dei boschi che ricoprono dolci colline. Il fragore dei torrenti Gorgazzo e Gorgazzetto vi accompagnerà durante il cammino tra le vie del paese. Scoprite in questo articolo cosa vedere a Polcenigo, un borgo caratteristico e delizioso che ho conosciuto per merito della guida turistica Simonetta. Ringrazio il consorzio Pordenone Turismo per questa collaborazione e vi invito a scoprire le proposte offerte al sito www.pordenoneturismo.com. Come sempre se avete dei suggerimenti, potete lasciarli nei commenti in fondo all’articolo.
#1 I palazzi da vedere a Polcenigo
Nel 1222 la famiglia dei conti di Polcenigo che era di antiche origini nobili si divise: a un ramo andò Polcenigo, all’altro Cavasso e Fanna. Sulle facciate di alcuni edifici noterete quindi due stemmi diversi relativi ai due rami. Nel borgo troverete palazzi prevalentemente in stile veneziano e di notevole pregio. Ad esempio in via Coltura si erge Palazzo Zaro che in origine apparteneva ai conti di Polcenigo. In seguito passò nelle mani della famiglia Manin poiché nel 1607 i conti dovettero venderlo per pagare il riscatto ai turchi che avevano imprigionato due membri della famiglia.
Una curiosità: sempre in via Coltura si trovano le “tole dele poesie”, dove vengono pubblicate delle poesie a cadenza settimanale.
A Palazzo Polcenigo potrete ammirare nel giardino l’immensa magnolia che si dice essere la più antica del Friuli. Seguono Palazzo Pezzutti d’impianto medioevale con l’elegante trifora e il maestoso Palazzo Fullini Zaia di fine Seicento-inizi Settecento con gli originali mascheroni sulla facciata che vi fanno la linguaccia! Rimanendo in via Gorgazzo potete scorgere Palazzo Scolari Salice del XVII secolo, abbellito da un giardino all’italiana realizzato dall’ingegnere Pietro Quaglia (visitabile su richiesta) e sede di un bed & breakfast.
#2 Il castello
Polcenigo è un borgo medioevale che prende forma da un castello, o meglio da una villa veneta che sorge dove anticamente si trovava il castrum di cui si hanno notizie fin dal 963 periodo in cui dominavano gli Ottoni. La villa veneta venne costruita nella seconda metà del 1700 e meno di cento anni dopo fu abbandonata e soggetta ad incuria. Da pochi anni è iniziato il recupero dell’edificio con anche la pulizia della scalinata di 366 scalini che collegava il castello al villaggio sottostante. Da quassù potrete ammirare uno splendido panorama sia su Polcenigo che sui paesi circostanti della pedemontana: potete farvi un’idea guardando anche il video sul profilo Instagram di Torzeando.
#3 Le antiche attività artigianali
Dal XIII secolo in poi il paese si sviluppò maggiormente. Diverse attività artigianali sorsero grazie alla grande quantità d’acqua. Il mulino Modolo è l’ultimo rimasto in funzione fino al 1985, uno dei molti che c’erano in paese. Aveva tre ruote e ventidue cavalli vapore che lo rendevano il più potente mulino di Polcenigo.
Le acque del Gorgazzetto alimentavano i macchinari delle segherie e le ruote che servivano alla macinazione dei cereali; venivano impiegate nei filatoi per la seta, nei lavatoi pubblici e nei frantoi per la spremitura delle olive. L’acqua poi si usava per la tecnica colturale della marcita per ottenere più tagli di foraggio durante l’anno. All’interno della casa-torre Croda – che faceva probabilmente parte del sistema difensivo medioevale – oggi potrete apprezzare le ceramiche artigianali realizzate dalla signora Savina.
#4 Chiesa di San Giacomo
Salendo in direzione del castello arriverete alla chiesa parrocchiale di San Giacomo, assolutamente da mettere in lista tra le cose da vedere a Polcenigo. Fu eretta dai nobili del paese dopo un pellegrinaggio a Santiago de Compostela dove è custodita la tomba del santo, protettore dei viandanti e dei contadini. Entrando sulla destra potrete ammirare il chiostro dell’antico convento francescano del 1262, tra i più antichi della regione. All’interno della chiesa sono degni di nota un affresco trecentesco della Madonna che allatta Gesù Bambino, un coro ligneo e un organo, entrambi del settecento.
#5 Dove mangiare e dove dormire a Polcenigo
Simonetta mi ha consigliato la locanda Fullini-Zaia che si trova proprio in centro nella piazza Plebiscito, sotto l’omonimo palazzo di cui vi ho accennato nel primo paragrafo. Se cercate invece uno stuzzichino, vi segnalo La Taverna Slow dove vendono anche prodotti ricavati dallo zafferano coltivato dal proprietario. All’interno del locale c’è inoltre sia un mercatino vintage che una terrazza che s’affaccia sul torrente. Sempre in centro, imperdibile il gelato artigianale e i dolci mono porzione della Gelateria in Borc. Rimanendo in tema di cibo, potete visitare il piccolo “museo dell’arte cucinaria” che celebra i molti cuochi dell’Alto Livenza che si sono distinti in Italia e in tutto il mondo.
Per vedere e visitare Polcenigo potete pernottare all’albergo diffuso di cui fanno parte alloggi dislocati in tutto il borgo e nelle sue frazioni con 125 posti letti a vostra disposizione. Sono appartamenti dotati di ogni comfort e dalle finestre di alcune case potrete affacciarvi sul Gorgazzetto.
#6 Manifestazioni e turismo lento
Polcenigo si presta per natura ad un turismo lento, fatto di semplicità ed autenticità. La prima settimana di settembre da oltre trecento anni si tiene la sagra dei thést, ovvero la sagra dei cesti volta a ricordare l’antico artigianato dei recipienti fatti in vimini, giunco e rafia utilizzati soprattutto per la vendemmia. Durante il periodo natalizio la popolazione allestisce alle finestre e negli angoli più caratteristici del borgo più di cento presepi fatti con materiali naturali quali ad esempio stoffe, paglia, cartone, legno, pietre. Un altro evento unico nel suo genere è l’Humus Park, la principale manifestazione italiana di Land Art con costruzioni naturali fatte da artisti provenienti da ogni parte del mondo e che speriamo si possa rifare presto.
Se cercate delle camminate potete partire da Polcenigo e percorrere numerosi sentieri immersi nel verde per raggiungere gli abitati di Budoia, Santa Lucia, Mezzomonte – dove si trova l’orma di dinosauro teropode datata tra i 150 e i 100 milioni di anni fa – Dardago e il parco di San Floriano di cui vi parlerò in un altro paragrafo.
#7 Sorgente del Gorgazzo
Poco fuori dal centro di Polcenigo vi stupiranno i colori e la purezza dell’acqua della sorgente del Gorgazzo. Si tratta di una sorgente carsica a sifone che è la seconda più profonda in Europa. Risente dell’andamento delle piogge, è una sorgente di troppopieno ed è caratterizzata da un regime non regolare. Il gorc, ovvero l’abisso, è il più profondo finora mai esplorato dall’uomo: l’ultimo record d’esplorazione è di -222 metri. Il Gorgazzo è una meta imperdibile tra le cose da vedere in comune di Polcenigo.
#8 Sorgenti del Livenza
In località Santissima potrete passeggiare facendo un percorso ad anello e costeggiando i primi tratti del Livenza. Questa sorgente carsica valchiusana si presenta fin dall’origine come un fiume: le risorgive sono un susseguirsi di tante polle e l’acqua che fuoriesce è molta e perenne. Il corso del Livenza – molto placido e circondato da una natura lussureggiante -venne sbarrato e deviato per dare acqua ai cotonifici di Pordenone. Presso le sorgenti vi sono anche il Santuario della Santissima Trinità di fine ‘500 inizio ‘600 con un altare ligneo di Domenico Da Tolmezzo e il capitello votivo utilizzato in particolar modo per chiedere la grazia di un figlio.
#9 Palù di Livenza
L’area di Polcenigo è da sempre adatta all’insediamento umano poiché vi sono acqua in abbondanza, cacciagione per cibarsi e boschi dai quali ricavare il legname. Testimonianza di ciò è il sito palafitticolo di Palù di Livenza dove sono stati rinvenuti gli impalcati delle abitazioni costruite su questi luoghi paludosi risalenti al neolitico. Negli anni sessanta sono emersi inoltre reperti come utensili, semi, ossa, frammenti di ceramiche, selci per la caccia che sono oggi custoditi al museo archeologico Castello di Torre di Pordenone.
#10 Parco di San Floriano
A due chilometri a sud di Polcenigo avrete modo di passare una piacevole giornata o una breve vacanza al parco rurale di San Floriano. Esso nasce come lascito dell’ingegner Bazzi che donò quest’area a condizione che fosse usata per scopi didattici ed educativi. La cooperativa Controvento di Marghera lo gestisce da alcuni anni assieme ai servizi annessi quali la foresteria, la fattoria sociale, l’osteria e il ristorante e dà supporto alle attività sportive in biciletta, canoa e cavallo. Nel parco hanno anche recuperato razze di animali a rischio d’estinzione ed antiche varietà di alberi da frutto. Potrete praticare i percorsi salutistici e trovare un giardino d’erbe aromatiche ed officinali, l’orto e i frutteti, molti animali da cortile e i giochi per bambini. Raggiungete poi la cima del colle dove c’è la chiesetta di San Floriano, affrescata all’interno e visitabile su richiesta.
Spero che questa mini guida su cosa vedere a Polcenigo vi sia utile. Se cercate altri spunti per visitare il Friuli Venezia Giulia, andate nella sezione dedicata alla regione su Torzeando o consultate l’articolo sulle gite da fare in giornata.
3 commenti
Brillante presentazione di una delle tante perle del Friuli. Viene il desiderio di andare di persona a visitare le bellezze che così riccamente hai saputo illustrare .
Bellissimo articolo! Il Friuli Occidentale è colmo di queste perle, da Polcenigo a Pinzano, spaziando da Spilimbergo a Claut e le varie valli delle prealpi carniche. Spesso sconosciute anche a noi che ci abitiamo vicino. Unico piccolo appunto: se le Valli del Natisone non sono le “valli udinesi” e le colline di Gemonese e San Danielese non sono “l’udinese collinare/la pedemontana udinese”, allora anche la Pedemontana Occidentale non è “pedemontana pordenonese”, dato che a Pordenone ci sono tante belle cose ma non le prealpi 🙂
Grazie Francesco, correggo subito l’errore.