Home Europa Erasmus a Granada
Albaycin a Granada

Erasmus a Granada

da Sara

Feste, tapas e Alhambra! W Granada!

Sono già passati DIECI anni dal mio viaggio a Granada. Mi sembra impossibile, eppure è così.

Tanto è il tempo trascorso da quando ho vinto la borsa di studio Erasmus e sono volata a Granada accompagnata da mio fratello maggiore. L’esperienza non è iniziata nel migliore dei modi per colpa di un’improvvisa intossicazione alimentare che mi ha fatta dannare e che ha fatto sì che lui mi salutasse con il cuore in mano mentre ero ancora convalescente.

Anche se appena ventenne avevo già esperienza all’estero grazie ai viaggi fatti con mamma e papà e sapevo comunque arrangiarmi da sola visto che vivevo in appartamento a Trieste da due anni, assieme ad altre tre amiche.

Questa volta però ero completamente da sola all’esterosenza amiche e senza famiglia! A dire il vero non me ne sono mai preoccupata più di tanto perché sapevo che se non fossi stata bene, avrei ripreso l’aereo e me ne sarei tornata a casa.

Altro che tornare a casa!

Se avessi potuto prolungare quei dieci mesi, l’avrei fatto eccome!! Granada è stata “fiesta” quasi tutte le sere, botellón (radunarsi a chiacchierare e bere all’aperto), tapeo (mangiare le famose tapas che qui sono gratuite!!) e flamenco ballato nelle “cuevas” (grotte) dell’Albaycin o per strada.

Granada è lo sposalizio perfetto tra arabo e spagnolo, tra oriente ed occidente. È “berenjenas a la miel”, melanzane fritte con miele sopra, uno dei miei piatti preferiti. È “Mirador de San Nicolas”, uno dei miei luoghi preferiti. È Alhambra “La Rossa” che ho visitato ben sei volte e che rivedrei ancora volentieri.

I ricordi si accavallano ora prepotenti nella mente, assieme ai tanti volti di quegli amici veri che conservo tuttora. Granada è stata magica ed è tuttora una “tierra soñada por mí”.

 

Granada, tierra soñada por mí 
mi cantar se vuelve gitano cuando es para tí 
mi cantar hecho de fantasía 
mi cantar flor de melancolía 
que yo te vengo a dar. 
granada, 
tierra ensangrentada 
en tardes de toros. 
mujer que conserva el embrujo 
de los ojos moros; 
te sueño rebelde y gitana 
cubierta de flores 
y beso tu boca de grana 
jugosa manzana 
que me habla de amores. 
Granada manola, 
cantada en coplas preciosas 
no tengo otra cosa que darte 
que un ramo de rosas, 
de rosas de suave fragancia 
que le dieran marco a la virgen morena. 
Granada, 
tu tierra está llena 
de lindas mujeres 
de sangre y de sol.

  • Agustín Lara

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati