Corre l’anno 2000, ho quasi quindici anni e assieme ai miei genitori parto alla volta della Siria
La Siria? Che paese insolito dove fare il primo viaggio. Non so nemmeno dove trovarlo sulla carta geografica! “Vedrai, Sara, non ti deluderà” – mi rassicurano papà e mamma. Infatti hanno ragione, perché tutt’oggi la Siria occupa uno spazio speciale nei miei ricordi.
Un patrimonio storico-artistico inestimabile
La storia della Siria è un continuo susseguirsi di invasioni e di conquiste. La sua posizione strategica ha fatto sì che le grandi civiltà antiche siano passate di qua. Egiziani, assiri, babilonesi, ittiti, greci, romani, arabi, turchi, crociati: essi commerciarono, costruirono città e combatterono guerre, lasciando dietro di sé ricche influenze culturali.
Tante le influenze cristiane che si trovano nel Krak dei Cavalieri o nella Basilica di San Simeone ma soprattutto a Maaloula, il villaggio troglodita dove gli abitanti parlano ancora l’aramaico, la lingua di Gesù. Non so spiegarvelo, ma ascoltare il Padre Nostro in aramaico recitato da un bambino è emozionante.
Se poi immaginiamo che adesso di quel villaggio non rimane più niente – tanto meno le persone di credo cristiano – è sconvolgente.
Le mie “prime volte”
La Siria è il viaggio delle mie “prime volte”. Prima volta che prendo l’aereo, prima volta che esco dall’Europa. E poi, è la prima volta che vedo una donna completamente velata nel centro di Damasco. Damasco, conosciuta come “la perla tempestata di smeraldi”. Una città piena di contrasti sia architettonici che umani, poiché oltre all’integralismo islamico ho visto anche tanti sorrisi e donne danzare in maniche corte in un caffè. È la prima volta che entro in una moschea, quella degli Omayyadi o che vedo il deserto che circonda “la città delle palme”.
Palmyra, uno dei più grandi siti storici del mondo
Palmyra è una spettacolare città archeologica, situata a metà strada tra Damasco e l’Eufrate. Era chiamata anche Tadmor, la città dei datteri. Qui vive il mito della regina Zenobia che sfidò nientemeno che l’Impero Romano. In passato era un’oasi e la tappa d’obbligo per le carovane provenienti dall’Oceano Indiano e dirette verso il Mediterraneo. Ricordo in particolar modo il tramonto dai bastioni del castello di Ibn Maans…
Aleppo e Hama
Ad Aleppo ci siamo persi nel suo immenso suq, considerato uno dei mercati più belli del Medio Oriente. Indosso spesso la collana d’argento che mi hanno comprato i miei genitori. Abbiamo contrattato a lungo per comprarla! Fin dall’epoca romana Aleppo è un importante centro mercantile tra l’Asia e il Mediterraneo e la presenza di un consistente gruppo di mercanti europei spiega l’atmosfera vagamente europea delle sue zone residenziali. Le vie commerciali provenienti da Istanbul, Mosul, Latakia e Damasco convergevano ad Aleppo. La massiccia presenza di cristiani, soprattutto rifugiati armeni provenienti dalla Turchia, conferisce alla città un’atmosfera davvero unica. Dopo sette anni di guerra, di Aleppo non rimane molto, né della cittadella, né del suq.
Di Hama, la città delle norie romane sul fiume Oronte, mi piace ricordate i bambini che giocano facendo girare queste grandi ruote ad acqua in legno per attrarre noi turisti.
Porto tutt’ora nel cuore i racconti e il sorriso luminoso della nostra guida, Hussam. Conservo ancora nel cofanetto di legno intarsiato che mi regalò il biglietto che mi scrisse in un italiano incerto.
In Siria nei secoli si sono mescolati sulla Via della Seta Oriente ed Occidente, religioni e popolazioni. Tratti somatici di quella mescolanza visibile negli occhi azzurri, verdi, grigi o ambrati dei bambini, delle donne e degli uomini che oggi fuggono dalla loro terra distrutta.
6 commenti
Che racconto emozionante Sara! Ho sentito il dispiacere che provi, e leggendo le tue parole piene di amore per questa terra martoriata provo una gran rabbia perché so che tutto quello che hai descritto non esiste più. Povera gente, che cosa disumana…
Ciao Barbara, grazie del tuo commento. Sono contenta siano passate le mie emozioni tramite questo racconto. La Siria per me è stato un viaggio importante e vedere quello che succede da sette anni a questa parte mi sconvolge. Per me rimarrà sempre un paese meraviglioso. Ciao, Sara
Bellissima testimonianza Sara, ricca di curiosità, di nostalgia e di sentimento.
Grazie Stefano, mi lusinga ti sia piaciuto. Un abbraccio
Ciao Sara, poco prima che iniziasse la guerra civile in Siria mi trovavo in Turchia. Durante la mia permanenza in occasione di un viaggio verso l’est della Turchia mi sono avvicinata di molto alla Siria… Sono rimasta incantata dalla bellezza di quei luoghi, dalla cultura, ho sempre adorato sentirmi “altrove” per conoscere ciò che è diverso e lontano da me…e avrei adorato la Siria!! Sei stata fortunata a visitarla in tutto il suo splendore <3
Ciao Sara, si hai ragione, sono stata fortunata a vederla prima che la distruggessero. Era un paese meraviglioso, ricco di storia e cultura millenaria. Mi piange il cuore ogni volta che penso a cosa è successo. ?