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Bandiera di Singapore

Sara nel Paese delle Meraviglie: Singapore!

da Sara

Singapore, vado a Singapore, benedette care signore!

Sta canzone mi è rimasta in testa per diversi giorni prima, durante e anche dopo il mio viaggio a… SINGAPORE!

Anche se ci sono stata per motivi lavorativi, ho avuto la possibilità di visitare abbastanza bene questa minuscola città-stato che misura 40 per 20 chilometri. L’ho ribattezzata la “Svizzera d’Oriente” o la “Monaco asiatica” perché anche in questo paese i prezzi sono piuttosto folli! Pensate che chi vuole comprarsi un’automobile deve sborsare non meno di 40/50 mila euro per un’utilitaria; se poi si ambisce ad una Ferrari, il prezzo sale anche fino a 1/1.5 milioni! Il governo adotta questa politica per incoraggiare le persone ad usare gli efficienti mezzi pubblici o gli economici taxi, cosicché si inquini il meno possibile. Beh, tutto sommato non è una cattiva idea, vero?! Anche gli immobili mi hanno riferito essere molto costosi, d’altronde lo spazio a disposizione è molto poco e la richiesta aumenta sempre di più.

Singapore

Non chiedetemi il perché, ma nella mia immaginazione è sempre stato un luogo misterioso, lontano e irraggiungibile, quasi mitologico. Ne avevo sentito parlare ma non sapevo nemmeno collocarla sulla carta geografica; sapevo che ha avuto una storia molto travagliata, ma tutt’ora non saprei riassumervela! Quello che posso raccontarvi è che mi è piaciuta nonostante io non sia una “city-lover” e non ami né i grattacieli, né il lusso sfrenato, né lo shopping. Mi è piaciuto il fatto che malgrado sia così piccola, non si prova un senso di “costrizione” o di mancanza di spazi, anzi: la presenza di innumerevoli parchi ed aree verdi rende Singapore più “ariosa” e vivibile.

 

I singaporiani dimostrano di apprezzare molto la natura nell’accuratezza, pulizia e ricercatezza che riservano a questi parchi, costruendoli con gusto con ogni tipo di fiore, pianta e decorazione.

Basti andare a visitare i Gardens by the Bay oppure il giardino botanico per capire quanto abbiano il pollice verde! È bello inoltre vedere tanta gente fare pic-nic sui prati o i bambini giocare con i draghi di komodo che scorrazzano liberi, mi ha dato un senso di tranquillità e pace; rimane però un mistero su come molte persone riescano a correre o a fare ginnastica all’aperto, poiché ci sono un caldo e un’umidità insopportabili!!!

 

Un altro aspetto che ho apprezzato di Singapore è il suo essere un “crogiolo etnico”

Il fatto di trovarsi in una città che offre qualsiasi tipo di cucina, di negozio, di luogo di culto fa sì che in uno spazio molto limitato ci sia un’incredibile varietà di culture e di scelte. Si passa dal coloratissimo quartiere indiano di Little India a quello più europeo e festaiolo di The Quays, da China Town ad Arab Street.

Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e ovviamente io da cosa potevo farmi trascinare, se non dal cibo?? Pensate che un giorno ho fatto: colazione indiana, pranzo persiano e cena spagnola! E la qualità era davvero eccellente!

Mi è sembrato di essere in un luogo “perfetto” dove non c’è troppa confusione, la pulizia è estrema, la ricchezza e il benessere si respirano in ogni dove.  Clima a parte, potrei anche trasferirmici…!

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